Impatto di TP53 sull'esito dei pazienti con mielofibrosi sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche
Le mutazioni di TP53 ( TP53 MT ) sono state associate a esiti sfavorevoli in varie neoplasie ematologiche, ma non esistono dati sul loro ruolo nei pazienti con mielofibrosi sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche ( HSCT ).
Si è approfittato di un'ampia coorte multicentrica internazionale per valutare il ruolo di mutazioni di TP53 in questa impostazione.
Tra i 349 pazienti inclusi, 49 ( 13% ) avevano mutazioni di TP53 rilevabili, di cui 30 mostravano una configurazione multihit.
La frequenza mediana dell'allele variante era del 20.3%. Il rischio citogenetico era favorevole ( 71% ), sfavorevole ( 23% ) e molto alto (6%), con cariotipo complesso presente in 36 pazienti ( 10% ).
La sopravvivenza mediana dei pazienti con mutazioni di TP53 è stata di 1.5 vs 13.5 anni per quelli con TP53 wild-type ( TP53 WT; P inferiore a 0.001 ). Il risultato è stato determinato dalla costellazione di mutazioni di TP53 multihit ( P minore di 0.001 ), che ha mostrato una sopravvivenza a 6 anni del 56% per gli individui con mutazioni di TP53 singlehit vs 25% per quelli con mutazioni di TP53 multihit vs 64% per quelli con TP53 wild type.
L'esito è stato indipendente dagli attuali fattori di rischio specifici del trapianto e dall'intensità del condizionamento.
Allo stesso modo, l'incidenza cumulativa di recidiva è stata del 17% per singlehit vs 52% per multihit vs 21% per TP53 wild type.
In tutto 10 pazienti con mutazioni di TP53 ( 20% ) hanno presentato trasformazione leucemica rispetto a solo 7 ( 2% ) nel gruppo TP53 wild type ( P minore di 0.001 ).
Dei 10 pazienti con mutazioni di TP53, 8 hanno mostrato costellazione multihit.
Il tempo mediano alla trasformazione leucemica è stato più breve per mutazioni di TP53 multihit e singlehit ( rispettivamente 0.7 e 0.5 anni ) rispetto a 2.5 anni per TP53 wild type.
In sintesi, le mutazioni di TP53 multi-hit rappresentano un gruppo ad altissimo rischio nei pazienti con mielofibrosi sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche, mentre le mutazioni di TP53 single-hit da sole hanno mostrato esiti simili ai pazienti con TP53 non mutato, fornendo informazioni per la prognosi, per la sopravvivenza e per la recidiva insieme agli attuali strumenti specifici per il trapianto. ( Xagena2023 )
Gagelmann N et al, Blood 2023; 141: 2901-2911
Emo2023 Onco2023 Med2023
Indietro
Altri articoli
Trecondi a base di Ttreosulfan come trattamento di condizionamento prima del trapianto di cellule staminali ematopoietiche
Trecondi, il cui principio attivo è Treosulfan, è un medicinale somministrato ai pazienti prima di un trapianto di midollo osseo...
Immunogenicità attenuata dei vaccini SARS-CoV-2 e fattori di rischio nei riceventi il trapianto di cellule staminali
L’immunogenicità della vaccinazione contro il coronavirus 2 della sindrome respiratoria acuta grave ( SARS-CoV-2 ) è ridotta nei pazienti sottoposti...
Brentuximab vedotin più Nivolumab dopo trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche per i pazienti adulti con linfoma di Hodgkin classico ad alto rischio
Dopo il trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ), il consolidamento con Brentuximab vedotin ( Adcetris ) nei...
Induzione, consolidamento e mantenimento di Carfilzomib con o senza trapianto autologo di cellule staminali nei pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi: analisi di sottogruppo citogenetico dello studio FORTE
I pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi e anomalie citogenetiche ad alto rischio ( HRCA ) rappresentano un'esigenza medica...
La sospensione anticipata degli inibitori della calcineurina è fattibile dopo il trapianto di cellule staminali ematopoietiche aploidentiche: studio ANZHIT 1
Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche aploidentiche ( aplo-HSCT ) utilizzando Ciclofosfamide post-trapianto ( PTCy ) è appropriato per coloro...
Mantenimento con Sorafenib dopo trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche nei pazienti con leucemia mieloide acuta FLT3-ITD
Uno studio di fase 3 in aperto, multicentrico, randomizzato ha dimostrato che il mantenimento con Sorafenib ( Nexavar ) dopo...
Diversità del microbiota intestinale prima del trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche come predittore di mortalità nei bambini
La correlazione esistente tra diversità del microbiota intestinale e sopravvivenza dopo trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche ( allo-HSCT )...
Prevymis a base di Letermovir per la prevenzione della malattia causata da citomegalovirus negli adulti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o a trapianto di rene
Prevymis, il cui principio attivo è Letermovir, è un medicinale antivirale utilizzato per la prevenzione della malattia causata da citomegalovirus...
Pembrolizumab dopo trapianto autologo di cellule staminali nei pazienti con linfoma non-Hodgkin a cellule T
Il trapianto autologo di cellule staminali ( ASCT ) è spesso utilizzato come consolidamento per diversi sottotipi di linfoma periferico...
Esiti a lungo termine nel linfoma primitivo del sistema nervoso centrale dopo Rituximab, Metotrexato, Vincristina e Procarbazina e chemioterapia ad alte dosi con trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche
Il linfoma primitivo del sistema nervoso centrale ( PCNSL ), una rara neoplasia maligna del sistema nervoso centrale, viene solitamente...